Tag: Tiziana Caleca

17
dic

Tablet, amore e fantasia

Cosa hanno in comune Albert  Einstein, John Lennon, Walt Disney, Leonardo da Vinci, Pablo Picasso, Napoleone, Galileo e il figlio di Marco Iannacone? La dislessia.
Sì, Marco è il papà di due bambini con disturbi specifici di apprendimento. Marco sa che la dislessia non è una malattia, non è un disturbo mentale, fisico, psicologico e che non ci sono medicine per guarire, ma sa anche che i bambini dislessici possono essere aiutati nell’affrontare le attività di studio se coadiuvati e muniti di strumenti idonei.
Marco ha quindi fondato il progetto tableascuola.net e ideato Editouch, il primo tablet appositamente studiato per un apprendimento facilitato in ambito scolastico: intuitivo, semplice, con una voce che legge testi e numeri.

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05
nov

Un paio d’ali

Tiziana Caleca, Illustratrice e insegnante di pianoforte.

L’arte e la musica, la mia formazione. Ho sempre pensato che l’arte e la musica fossero due grandi amiche che mi accompagnano fin da quando ero bambina.
Ho scelto infatti di confrontarmi con entrambe sia dal punto di vista teorico che pratico, facendo sì che costituissero la mia formazione (dal Liceo artistico al Conservatorio di musica, dalla storia dell’arte in Università, ai corsi specialistici in Illustrazione e sulla Didattica musicale). Penso sia una fortuna avere simili passioni, pur con tutte le difficoltà che comporta portarle avanti e coltivarle.
Poter spaziare con la fantasia in questi ambiti infiniti offre continui spunti, rigenera mente e spirito, equivale ad avere un paio d’ali, e a poter fare viaggi di ampio respiro anche nella quotidianità, ritrovandosi ogni volta in luoghi sconosciuti e familiari allo stesso tempo. Apparentemente estranee l’una all’altra per alcuni, queste materie hanno in realtà moltissimi aspetti in comune: appartengono alla sfera della creatività e della fantasia, oltre che della comunicazione.
Quale modo migliore per esprimersi?
Da un lato impari la sensazione della libertà totale, dall’altro la disciplina che ti stimola e ti accompagna nella ricerca e voglia di continuo approfondimento e perfezionamento.

Il mio linguaggio. Amo le linee e i colori e i suoni, ma anche il bianco del foglio ed il silenzio, fondamentali per esaltare qualsiasi tipo di messaggio, sonoro o visivo che sia.
Ho un debole per la commistione tra le arti e per le tecniche miste, e in un mondo pur dominato dal digitale, prediligo la freschezza che mantengono i lavori manuali: carta, matite, pennelli, acquerelli fanno parte della mia esperienza e della mia cultura figurativa.

Un po’ come i bambini amo le sensazioni visive e tattili che mi danno i diversi materiali, e quando posso farlo parlo come loro il linguaggio universale dell’infanzia.
Forse per questo con gli anni ho scoperto di avere una predisposizione a lavorare con e per i bambini: infatti insegno loro pianoforte e il genere di illustrazione che prediligo è quella per l’infanzia, attività che per me sono fortemente connesse ai concetti sopra espressi.